martedì 27 dicembre 2016

Il nono scotch - Nautilius Pompilius

In questo bar siamo rimasti soli,
dietro il vetro sfavillano le luci, 
ed il bancone barcolla
Come se fossimo su un vagone,
Attraverso la steppa nera, dove si aggira l'Orda,
Attraverso le montagne scure da qualche parte 
Verso la città in cui nessuno
Ci aspetta sul binario.

martedì 30 agosto 2016

L'uomo con il cappello.

    Un uomo aveva i capelli verdi. 
In questi capelli vivevano degli omini piccolini, ed i capelli erano per loro come una foresta..
    Quando l'uomo indossava il cappello, gli omini pensavano che fosse notte e così andavano a dormire nelle loro piccole case.
    Quando l'uomo tornava a casa e si togliava il cappello, gli omini pensavano che fosse mattina e cominciavano a fare le loro cose.
    Ma la cosa peggiore era quando l'uomo incontrava un amico sulla strada e sollevava il cappello solo per un secondo.
    In questo caso gli omini non sapevano cosa pensare.

mercoledì 27 luglio 2016

Ciao a tutti!

Se siete capitati su questa pagina per sbaglio, per caso o per volontà, allora dovete sapere quanto segue. Mi chiamo Irina, sono russa, abito a Mosca e mi sono completamente innamorata della lingua italiana. Tengo questo blog ai fini dell'apprendimento dell’italiano. Alcuni di questi testi me li hanno corretti i miei amici dello scambio linguistico. Li ringrazio tanto, sono molto gentili!
P.S. Se studiate la lingua russa e siete interessati ad uno scambio linguistico - contattatemi, escogitiamo qualcosa di interessante ;)

martedì 14 giugno 2016

Meraviglie vicine e lontane.

Questa lettera mi ha sognato un giorno al mattino, è di un mio vecchio amico. Su un foglio a righe spiegazzato c'era scritto circa quello che segue:

La gente pensa che la città sia generatrice di propria volontà creativa, del suo lavoro, e della sua noia. Pensa che nelle città non ci sia posto per il caos e l’ossessione. Si accertano di vivere in un quartiere tranquillo, i bambini vanno in una buona scuola, i negozianti ci salutano cordialmente, abbiamo il nostro tavolo in un buono pub dietro l'angolo... Beh, cosa potrebbe minacciare la nostra tranquillità qui?! Il cittadino è incurante, è vero. È convinto che la cosa peggiore che può aspettarlo sono i teppisti di strada e i conducenti ubriachi. È spiacevole, ovviamente, ma niente da fare, può succede.

Nessuno si aspetta che da qualche parte all'incrocio fra via Hohshtrasse e via Marktplatz, tra una tabaccheria e un negozio di animali, di fronte a lui si aprirà l’abisso.
Beh, tanto più inebriante un incontro inaspettato.

Gli altri miracoli, invece, preferiscono sorprendere la loro preda nei deserti e nelle grotte; nel peggiore dei casi - nella foresta di notte o in un sentiero di montagna. Ma non ce ne sono rimasti così tanti. Oggi i misteri sono affamati di sangue fresco e preferiscono stare più vicino alla gente. E noi... Сome sapete, stiamo costruendo le città per noi stessi e li riempiamo con i nostri corpi, che sono ancora adatti al lavoro, al sonno e all'amore.

Per quanto possa sembrare strano, anche per i miracoli siamo abbastanza adatti. Siamo come i cibi dolci, calorici, come legna secca per il fuoco - hanno bisogno di noi, e questo non è sempre una buona notizia.
Ma tutte le altre notizie possono andare affanculo.



sabato 23 gennaio 2016

La notte di Ivan Kupala.

Penso che ci sia un motivo per cui le feste estive sono così poche. É perché l'estate è di per se una grande festa. E ora, mentre la città è coperta dalla neve, i miei ricordi mi fanno venire in mente l'odore dei falò estivi. 
C'è un sortilegio slavo, che inizia con una canzone con le parole seguenti: "Il buio della notte non si può ingannare, nascondendo il fuoco nel palmo della mano. Beati coloro che riescono ad addormentarsi, dormono e non sentono lo sciabordio del fiume..". In realtà la notte di Ivan Kupala (divenuta più tardi nella tradizione cristiana la notte prima della Natività di San Giovanni Battista) non si dorme fino all'alba, non solo per poter sentire il canto degli elfi, ma soprattutto per proteggersi per tutto l'anno successivo. Il Giorno di Ivan Kupala è una festività collegata al Solstizio d'estate, quando le notti sono le più corte dell'anno.


Probabilmente la tradizione principale della notte di Ivan Kupala è fare il falò. Sin dai tempi antichi, la gente credeva che il fuoco fosse in grado di proteggerla dalle forze del male. il fuoco è l'elemento depurativo più potente ed efficace: può bruciare tutta la sporcizia ma rimane sempre puro. Il falò di Ivan Kupala si accende in diversi modi particolari e potrebbe essere dedicato a diversi dei pagani: il falò di Rod, Veles, Perun.... Di per sé il fuoco aveva lo scopo di "aiutare" il sole a sconfiggere il superiore del cielo, che simboleggia la vittoria della luce sulle tenebre. Attizzando il fuoco e mantenendolo fino al mattino, le persone salutano il nuovo sole del giorno nuovo.
Fino ad ora si è diffusa l'abitudine di saltare sopra il fuoco, come rito di purificazione. Sopra il fuoco viene messo un palo alto, decorato con ghirlande e coronato da foglie o da una ruota. La combustione dei pali simboleggia il superamento di tutte le cose vecchie ed obsolete, uno dei momenti più solenni della festa.

La notte di Ivan Kupala è una notte di divinazione. Da bambine, per questa ricorrenza tessevamo corone di erbe, facevamo una piccola barca giocattolo con la corteccia degli alberi e, quando la luna si alzava, andavamo al fiume. Si doveva mettere una candela accesa nella barchetta e poi lasciarla galleggiare verso valle. Secondo la leggenda, se qualcuno laggiù avesse trovato la tua barchetta sarebbe diventato il tuo fidanzato. Se la barchetta fosse affondata, allora la Dea Verta aveva preso il tuo dono, e anche se non avessi incontrato nessuno in quell'anno, lei ti avrebbe tutelato.


Inoltre, mettevamo due specchi uno di fronte all'altro e, dopo un certo rito, era necessario guardare il riflesso finale dello specchio per vedere il futuro. Ma era necessario guardare in modo tale da non
guardare il suo riflesso, perché se si sono riflessi negli specchi per 12х12 volte, il Morok avrebbe potuto risucchiare la tua anima nello specchio. Tuttavia, qualsiasi infrazione delle numerose regole della divinazione comportava la minaccia che il Morok potesse arrivare nel mondo reale, e portare guai. I giochi con gli specchi erano molto spaventosi!

Anche nella notte di Ivan Kupala si cerca il fiore di felce, che apre al suo proprietario i tesori e misteri del mondo, dà la chiaroveggenza e potere sugli spiriti immondi. Secondo le leggende, la felce fiorisce in questa notte solo per un attimo. 

Strappare il fiore è molto difficile, tanto più che le forze del male in ogni modo cercano di impedirlo. Per strapparlo è necessario disegnare un cerchio attorno a sé col coltello sacro, leggere lw parole magiche e aspettare la mezzanotte. Gli spiriti maligni cercano di distogliere il cacciatore: fanno rumore, lo chiamano con la voce di una persona cara. Se si risponde alla voce o ci si rivolge a un fantasma, si può perdere la vita. Lo spirito maligno invece deve dare prova di rubare il fiore strappandogli la testa ed inviando l'anima del sfigato al diavolo con il quale usa abbellire l'inferno. Strappando il fiore si deve correre nascondendolo sotto la camicia senza guardarsi indietro a meno che disederiate a fare una fina dolorosa. Secondo un'altra tradizione, si mette delicatamente sul palmo aperto e si porta a casa senza guardarsi indietro.


La notte di Ivan Kupala  è un mommento di gioia e divertimento molto alto e ci si sente un tutt'uno con la natura, con il mondo circostante. E se tutto fiorisce intorno com'è possibile non cantare e non divertirsi? Gli urli, gli spari, le canzoni ad alta voce segnano l'inizio della festa. Rumorosi festeggiamenti che non smettono fino all'alba.