venerdì 21 luglio 2017

La Regina delle nevi. Сarte in tavola.


- Regina, regina ... – la lappone alta e statuaria versò abilmente il pesce che friggeva sul focolare e si asciugò le mani al grembiule. - E che ne sai tu della Regina delle nevi?
- Mah... – Gerda scrollò le spalle. - Mia nonna mi raccontava che vive lontano al nord, nel palazzo di ghiaccio... Questo l’ho visto io stessa. E’ una potente maga. Cattiva. Nelle notti d’inverno vola per le strade delle città e si affaccia alle finestre, che si coprono dagli arabeschi ghiacciati dal suo respiro. Inoltre, - Gerda guardò fisso alla compagna - a volte rapisce persone. Già, questo è quello che so per certo.
- Cattiva - ripetè la lappone e si rivolse al fuoco.
- E perché hai deciso che sia cattiva?
- L'ho vista ...
- Ebbene?
- Giacciata. Fredda. Imprigionava Kay nel suo palazzo di ghiaccio, gli fece comporre delle parole con i pezzi di ghiaccio. Proprio così. Per divertimento.
- Comporre le parole per divertimento? Un divertimento strano. Beh, se lo avesse fatto ballare o cantare, renderlo un clown ... ma comporre le parole è strano. E come finì lì, tuo Kai?
- Gli rapì. Proprio dalla nostra città.
- Di notte? Arrivando su una nuvola nera?
- No - Gerda non capì la triste ironia nella sua voce. – Di giorno. E non su una nuvola, ma in una bellissima slitta bianca. Eravamo dei bambini... Promise a Kay il mondo ed i pattini nuovi, e lo prese con sè, nel suo palazzo di ghiaccio. A comporre le parole di cubetti di ghiaccio.
- E tu?
- Ed io mi avviai a cercarlo. Indossai le scarpe nuove, Kay non le aveva viste prima, e se ne andò.
- E allora?
- Allora ... poi accaddero un sacco di cose. Il palazzo Reale, una coppia di corvi, la piccola brigantessa... Alla fine arrivai al palazzo di ghiaccio e ci trovò Kai. Lo aiutai a comporre questa maledetta parola e la stregoneria si dissipò. E poi tornammo a casa, ci sposammo. Adesso abbiamo un figlio, per farlo dormire gli racconto la storia della Regina della neve.
- E tutta la magia nera faliì a causa di una parola? - non credette la lappone. - Il palazzo di ghiaccio, la tempesta, il gelo – tutto svanì a causa di una sola parola?
- Beh... sì - Gerda scrollò le spalle di nuovo.
- Quindi voi due ve ne andaste così facilmente dalla regina delle nevi, dalla strega cattiva potente?
- Perché no - ripeté Gerda - adempiemmo la sua condizione!
- E lei informò Kay così ingenuamente che cosa era necessario fare per fare crollare suo regno? Inoltre, lei stessa gli diede tale compito? Tuttavia è strano - la donna tolse dal fuoco il pesce pronto e ne mise sopra il fuoco un’altro.
- Strano - annuì Gerda - ma so una cosa: il regno della Regina delle nevi non c’è più, e mio Kay è con me. Per me questo è sufficiente.
 
- Gerda, andiamo? - un ragazzo giovane e forte comparve sulla soglia.
- Certo, Kay! Grazie per il riparo e il calore – si rivolse Gerda alla padrona di casa. - Abbiamo bisogno di raggiungere la città più vicina prima che cada la notte.

- Buona fortuna a voi - la donna guardò la coppia con una leggera tristezza.

***
  
La Regina delle nevi - tutti ne hanno sentito parlare, tutti ne hanno paura.

Ma di cosa si parla? Potere, ricchezza, palazzo, slitta bianca, nuvola nera... e va ignorata la parola chiave - di Neve.
Il palazzo - si, il blocco di ghiaccio.
La ricchezza - Certo, i cofani pieni zeppi di ghiaccioli scintillanti dell'arcobaleno - bello, ma inutile.
Il potere - su che cosa, sulla tempesta di neve? A cosa serve ad un uomo un potere del genere? A che cosa serviva tal potere alla piccola sciocca bambina lappone?
E c'era la predecessora che la accarezzava la testa e diceva: guarda com'è bella, vuoi che tutto questo sia tuo? - Voglio! - Allora, prendilo! Ora è tutto tuo: il palazzo, le cassapanche e la slitta. Ed essendo già sulla soglia, la giuardò sopra la spalla: se volessi lasciarmi, componi con pezzi di ghiaccio la parola "eternità".
E poi c'erano gli anni di solitudine nel palazzo freddo, dalla bianchezza luminosa che dopo due ore già iniziavano a danneggiare gli occhi. Non puoi nemmeno dormire normalmente perché il sole qui non tramonta mai.
Trovare dei servi e dei sottoposti? - Stupida Gerda! La regina delle nevi non è in grado di rapire, solo di persuadere. Nel palazzo di ghiaccio vivevano solo quelli che erano arrivati per propria volontà.

E lei, la piccola ingenua  bambina lappone voleva lasciare il palazzo di ghiaccio, lo voleva con tutto il cuore. Purtroppo alle bambine di campagna non si insegnano le lettere. La tua sorte è sposarsi, affumare il pesce, conciare, a cosa serve la lettura? Comporre una parola di ben 8 lettere era un compito insolubile per la grande cattiva strega. 

E così ha cominciato a cercare qualcuno che avrebbe potuto farlo per lei. Volava in inverno per le strade delle città, affacciandosi alle finestre. Una volta - nella vostra città, Gerda - sentì il ragazzo Kay сhe raccontava a un suo amico una storia che aveva letto. Che "aveva letto", Gerda, era un fanfarone, il tuo Kay... 
La regina gli promise il mondo intero ... e lui era avido, il tuo Kay. Chiese anche i pattini... E poi - per tutto questo lungo periodo durante il quale tu lo stava cercando - aveva armeggiato con quelle otto lettere. Pensi che la strega cattiva congelò il suo cuore, che lo rese come un suo giocattolo? - A cosa serve un giocatolo congelato, sempre piagnucoloso e fastidioso?
Chi poteva sapere che in realtà le fiabe vi leggeva tua nonna ... Ma santo cielo, che fortuna che tu eri una ragazza sveglia e diligente, e che sapevi come comporre le lettere per formare le parole. Che componesti la parola "Eternità".
Vi ne andaste a casa, dalla nonna e le sue rose. E lei, la regina, divenne finalmente libera.
L'ex Regina delle nevi si ritirò dal fuoco l'ultimo pesce e guardò fuori dalla porta. Vicino alla casa pascolava la renna vecchia, la stessa. La vecchia lappone sorrise. È diventata libera.