Penso che ci sia un motivo per cui le feste estive sono così poche. É perché l'estate è di per se una grande festa. E ora, mentre la città è coperta dalla neve, i miei ricordi mi fanno venire in mente l'odore dei falò estivi.
C'è un sortilegio slavo, che inizia con una canzone con le parole seguenti: "Il buio della notte non si può ingannare, nascondendo il fuoco nel palmo della mano. Beati coloro che riescono ad addormentarsi, dormono e non sentono lo sciabordio del fiume..". In realtà la notte di Ivan Kupala (divenuta più tardi nella tradizione cristiana la notte prima della Natività di San Giovanni Battista) non si dorme fino all'alba, non solo per poter sentire il canto degli elfi, ma soprattutto per proteggersi per tutto l'anno successivo. Il Giorno di Ivan Kupala è una festività collegata al Solstizio d'estate, quando le notti sono le più corte dell'anno.
Probabilmente la tradizione principale della notte di Ivan Kupala è fare il falò. Sin dai tempi antichi, la gente credeva che il fuoco fosse in grado di proteggerla dalle forze del male. il fuoco è l'elemento depurativo più potente ed efficace: può bruciare tutta la sporcizia ma rimane sempre puro. Il falò di Ivan Kupala si accende in diversi modi particolari e potrebbe essere dedicato a diversi dei pagani: il falò di Rod, Veles, Perun.... Di per sé il fuoco aveva lo scopo di "aiutare" il sole a sconfiggere il superiore del cielo, che simboleggia la vittoria della luce sulle tenebre. Attizzando il fuoco e mantenendolo fino al mattino, le persone salutano il nuovo sole del giorno nuovo.
Fino ad ora si è diffusa l'abitudine di saltare sopra il fuoco, come rito di purificazione. Sopra il fuoco viene messo un palo alto, decorato con ghirlande e coronato da foglie o da una ruota. La combustione dei pali simboleggia il superamento di tutte le cose vecchie ed obsolete, uno dei momenti più solenni della festa.
La notte di Ivan Kupala è una notte di divinazione. Da bambine, per questa ricorrenza tessevamo corone di erbe, facevamo una piccola barca giocattolo con la corteccia degli alberi e, quando la luna si alzava, andavamo al fiume. Si doveva mettere una candela accesa nella barchetta e poi lasciarla galleggiare verso valle. Secondo la leggenda, se qualcuno laggiù avesse trovato la tua barchetta sarebbe diventato il tuo fidanzato. Se la barchetta fosse affondata, allora la Dea Verta aveva preso il tuo dono, e anche se non avessi incontrato nessuno in quell'anno, lei ti avrebbe tutelato.
Inoltre, mettevamo due specchi uno di fronte all'altro e, dopo un certo rito, era necessario guardare il riflesso finale dello specchio per vedere il futuro. Ma era necessario guardare in modo tale da non
guardare il suo riflesso, perché se si sono riflessi negli specchi per 12х12 volte, il Morok avrebbe potuto risucchiare la tua anima nello specchio. Tuttavia, qualsiasi infrazione delle numerose regole della divinazione comportava la minaccia che il Morok potesse arrivare nel mondo reale, e portare guai. I giochi con gli specchi erano molto spaventosi!
Anche nella notte di Ivan Kupala si cerca il fiore di felce, che apre al suo proprietario i tesori e misteri del mondo, dà la chiaroveggenza e potere sugli spiriti immondi. Secondo le leggende, la felce fiorisce in questa notte solo per un attimo.
Strappare il fiore è molto difficile, tanto più che le forze del male in ogni modo cercano di impedirlo. Per strapparlo è necessario disegnare un cerchio attorno a sé col coltello sacro, leggere lw parole magiche e aspettare la mezzanotte. Gli spiriti maligni cercano di distogliere il cacciatore: fanno rumore, lo chiamano con la voce di una persona cara. Se si risponde alla voce o ci si rivolge a un fantasma, si può perdere la vita. Lo spirito maligno invece deve dare prova di rubare il fiore strappandogli la testa ed inviando l'anima del sfigato al diavolo con il quale usa abbellire l'inferno. Strappando il fiore si deve correre nascondendolo sotto la camicia senza guardarsi indietro a meno che disederiate a fare una fina dolorosa. Secondo un'altra tradizione, si mette delicatamente sul palmo aperto e si porta a casa senza guardarsi indietro.
La notte di Ivan Kupala è un mommento di gioia e divertimento molto alto e ci si sente un tutt'uno con la natura, con il mondo circostante. E se tutto fiorisce intorno com'è possibile non cantare e non divertirsi? Gli urli, gli spari, le canzoni ad alta voce segnano l'inizio della festa. Rumorosi festeggiamenti che non smettono fino all'alba.